venerdì 25 novembre 2011

DAGOSPIA

tratto da DAGOSPIA
MARIA LA SANGUINARIA AZZANNA: “VALLETTOPOLI TRAVOLGERÀ IL “GIORNALISMO SPAZZATURA” - SE NON GLI AVESSERO COMPRATO LE FOTO, CORONA NON SAREBBE ESISTITO – A SIRCANA E BARBARA BERLUSCONI HANNO FATTO UNA PORCATA – IN TV LE STORIE TAROCCATE NON RENDONO…Maria Latella per il settimanale “A”, in edicola domaniMaria De Filippi è un personaggio atipico. Non tracima sui giornali, non esterna in trasmissione, non polemizza coi colleghi. Quando è davanti alle telecamere segue la scaletta. Quando le telecamere si spengono prepara la trasmissione successiva. Punto. E quando si riesce a intervistarla, non dribbla le domande, non tergiversa. Risponde. Perché nella sua testa pavese grinta corrisponde a lealtà, e il cinismo non è parte indispensabile del corredo della brava conduttrice.
Così, parlando di Fabrizio Corona, si annoia all'idea di ripararsi dietro le frasi di circostanza: «Aver messo in mezzo Silvio Sircana è una cosa disgustosa. Lui non è un famoso, non è un potente. Soprattutto, non è indagato e neppure era ancora diventato vittima di un ricatto. Sircana lo incontro a Roma, la domenica, nel quartiere Prati, da Zen, il giapponese dove mi piace andare a pranzo. Lui è con sua moglie, qualche volta con amici. Ci salutiamo. è una persona perbene, senza i tic o le arroganze di chi gestisce potere. È stato sputtanato. E per cosa? Per una telefonata senza capo né coda.Mi piacerebbe vederlo in faccia questo Max, questo paparazzo, vorrei sentire la sua voce, capire che studi ha fatto, che cosa conosce della politica. Solo così, forse, tutto sarebbe più chiaro. Questa è gente che spesso non sa nemmeno di cosa parla. Hanno fatto una porcata a Silvio Sircana e una a Barbara Berlusconi. Che senso ha pubblicare il verbale, cose dette al giudice che dovevano restare là, nel verbale. Saranno fatti suoi no? E comunque, posso capire la curiosità verso una ragazza, giovane, bella, ricca, ma farla finire sui giornali per una cosa così è scorretto».Le hanno mai proposto di ritirare foto dal mercato?«"Star tv" pubblicò le foto di mio figlio senza schermarle, dando conto della data dell'adozione, dell'indirizzo. Tutto. La cosa uscì senza che ne sapessi niente. Querelai il direttore, protestai con Mondadori, mi chiamarono, si scusarono. La settimana dopo c'erano di nuovo le foto di mio figlio su quel giornale. Comunque, per essere onesti: se qualcuno mi avesse proposto di comprarle, quelle foto, l'avrei fatto».

Secondo lei, dove vuole andare a parare il pm Woodcock? Qualcuno dice che l'inchiesta vorrebbe bonificare un ambiente, un po' come ai tempi di Mani Pulite.«Ma no. I pm fanno il loro mestiere. Ipocriti piuttosto sono i giornali. In prima pagina c'è il corsivo sul diritto alla privacy e dentro paginate di intercettazioni. Però, dopo questa inchiesta, qualcosa cambierà».Per esempio?«Se a un direttore di settimanale offrono foto di un certo tipo e gli dicono: "Se non le compra lei le vendo al suo concorrente", quel direttore dovrebbe rispondere: "Si accomodi. A me non interessano"».I giornali vendono di più con quella roba.«Anche la tv faceva più audience con le storie false, taroccate. A un certo punto "Striscia la notizia" ha cominciato a rivelare quali erano false, i telespettatori a casa si sono scocciati e in tv adesso ci si vergogna a usare storie taroccate. Io andrei a casa alle otto di sera, invece che all'una di notte, se facessi "C'è posta per te" con storie inventate. Così, capisco che per un direttore di giornale è più semplice comprare quattro foto di finti fidanzamenti. Due didascalie e ha fatto il giornale. La spazzatura di cui parliamo oggi era la ragione sociale della ditta di Fabrizio Corona. Ma se non gliel'avessero comprate, quelle foto, nemmeno lui sarebbe esistito».I giornali di gossip, insomma, si daranno una regolata.«Dipende dai direttori. Quelli perbene ci sono sempre stati. Una volta Pino Belleri, che allora dirigeva "Visto", mi avvertì che stava per pubblicare un servizio dove c'eravamo io e mio figlio in spiaggia. Però sul giornale il bambino non si vedeva mai in viso e il nome venne cambiato. Alla fine mi regalò anche i negativi. Fece il suo dovere di giornalista, ma con stile».L'eleganza non si può imporre.«Sì, ma si può imporre la correttezza. Anche nel gossip. Guardi i tabloid inglesi: indagano, ti seguono, e se ti trovano con le mani nel sacco, vieni massacrato. Però non mettono alla berlina pubblicando falsità. Questa estate Anna Falchi è stata presa di mira proprio quando era più vulnerabile: mentre il marito era in prigione le hanno attribuito una storia inventata con Matteo Cambi, quello di Guru. è stata un'autentica vigliaccata, rimasta impunita».Nelle intercettazioni le ragazze sono merce. Vengono trattate come prosciutto dal salumiere: me ne dà due etti?«Lei lo ha mai visto Fabrizio Corona? Ha mai visto le sue macchine vistose, i tatuaggi, gli orologi, il guardaroba? è un ragazzo. Spaccone e furbetto. Usa un linguaggio primitivo. Un lettore attento si accorge subito che le sue frasi non disegnano necessariamente la realtà delle cose. Certo descrivono il personaggio».

Mette in guardia i ragazzi di "Amici" sui rischi che potrebbero correre?«Be', diciamo pure che i concorrenti di "Amici" non hanno le qualità fisiche per risultare interessanti in un certo tipo di ambiente. E dubito che ciò li preoccupi. Ad esempio, la cantante arrivata in finale ha troppo cervello e troppo poche curve per interessare i paparazzi. Le corteggiatrici di "Uomini e donne" magari hanno qualche velleità di entrare nel giro giusto, ma sono abbastanza furbe da non venire a raccontarmelo».Il boom di Costantino viene considerato l'anno zero dell'impero di Lele Mora.«Tutti mi rinfacciano di aver sdoganato Costantino. In realtà il suo successo ha spiazzato anche me. Nessun autore, nemmeno il più geniale, può prevedere cosa accadrà a un personaggio. Però se Costantino non dimostra velocemente di saper fare altro che essere se stesso, dopo pochi mesi viene dimenticato, e a questo, per fortuna, non c'è rimedio».Ora, dopo Lele Mora e Corona, ci saranno anche altri "Costantini"?«Il vuoto verrà riempito da altri. è una legge di natura. Ho assistito con curiosità alla fine dell'era Moggi. è un caso assimilabile. Prima, quando dovevamo chiedere i calciatori per "C'è posta per te" avevamo come interlocutore la Gea. Ora per averli in trasmissione dobbiamo solo fare dei numeri di telefono diversi, e intestare la fattura a un'altra società. Ci saranno nuovi Mora, nuovi Corona e nuovi Costantini. Ammesso che gli originali siano costretti a farsi da parte».Ma Lele Mora era potente come dicevano: era il "grande vecchio" che teneva tutti in pugno?«Quando ho iniziato a fare tv Mora era Satana. Poi è diventato Re Mida. Ora è di nuovo Satana. In verità è un signore sovrappeso, molto accorto, capace di usare gli argomenti giusti con ogni interlocutore. Anche con me».Oltre al gossip selvaggio, c'è altro che la fa arrabbiare?«Certo. Non sopporto chi fa un programma usando come argomento di discussione altre trasmissioni. Fare "L'isola dei famosi" è difficile, riunire cinque persone qualsiasi disposte a parlarne male davanti a una telecamera facile. Ma sleale. Una volta ho anche telefonato a Giletti, che è un amico, per dirgli che il suo spazio di critica a "Domenica In" mi aveva fatto arrabbiare».




Non sopporta le critiche?«Non sopporto le critiche degli incompetenti. Sono offensive. Aldo Grasso sa essere feroce e raramente sono d'accordo con lui. Ma accetto quello che scrive con serenità: dietro ad ogni parola c'è un ragionamento. Mi fanno arrabbiare gli appunti pretestuosi. Prima "Amici" era una fabbrica di illusioni. Poi, a una concorrente è stato detto di lasciare perdere il ballo. Allora ci hanno accusato di cercare la rissa. La verità è che se un programma va bene i giornali cercano subito di affondarlo. Flaiano diceva: "Si perdona tutto tranne il successo"».



A proposito di critiche, la accusano di essere glaciale...«E sbagliano. Non sono fredda. Però immagino che la gente voglia solo guardare un programma. Non sapere come la penso sull'eutanasia, sull'effetto serra o sui Dico. Simona Ventura, ma anche Maurizio, lanciano slogan, parlano delle loro vicende private. Io penso di essere lì solo per condurre il programma».


Dato che ci siamo, come la pensa sui Dico?«Tutte le coppie devono essere protette dalla legge. Ho convissuto sette anni, poi mi sono sposata. Non è cambiata una virgola. La Chiesa non è d'accordo? Ovvio, fa il suo mestiere. E uno Stato laico non deve cercare a tutti i costi l'approvazione dei cardinali. Quando si è sposato mio fratello mi è stata negata la comunione perché convivevo. Maurizio ha fatto una scenata al prete. E ha sbagliato. Il sacerdote ha fatto quello che doveva fare. Poi però non ci si deve stupire se le chiese si svuotano».Dagospia 20 Marzo 2007

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